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Storia del calendario Pirelli

Tempo di lettura:11minuti

La tiratura limitata è una caratteristica famosissima del calendario Pirelli; di fatti non è commercializzato, ma viene regalato ad un numero limitato di personaggi famosi e personaggi importanti del mercato degli pneumatici. È un oggetto speciale, pieno di fascino e arte, compresi i nudi artistici che lo rappresentano.

La nascita di un fenomeno culturale:

Anno 1964

Pirelli produceva già calendari prima dell’anno 1964, sono infatti presenti in rete immagini di rosoni di chiese bellissime. Ma nella filiale inglese dell’azienda italiana Pirelli si cominciò a parlare di fare un calendario diverso. E visto che i gommisti tenevano nel loro retrobottega calendari erotici di dubbio gusto, l’idea fu proprio quella di produrre un calendario che non dovesse essere nascosto, ma che potesse rendere orgoglioso il possessore. Un oggetto artistico, glamour che potesse stare in bella vista e diventare parte di un arredamento chic e alla moda.

Il primo incarico venne dato a un giovane fotografo amico dei Beatles, il ritrattista Robert Freeman, a cui fu chiesto di creare un bel calendario, libero di lavorare senza vincoli.

Splendidamente erotico, l’idea di Derek Forsyth responsabile di pubblicità e promozione della P lunga nel Regno Unito si rivelò geniale, il raffinato calendario artistico fece subito parlare di sé.

Fu così che questo calendario iniziò a perdere la sua funzione primaria, quella di contare i giorni, per iniziare a segnare lo spirito del tempo.

Per fotografi e modelle, poter essere coinvolti nella realizzazione del Calendario Pirelli iniziò a rappresentare il fatto di essere entrati nel gotha della fotografia.

In breve The Cal™ è divenuto un oggetto che fa tendenza, sinonimo di moda e buon gusto.

Anno 1969

Tema: lo spirito della California

Viene considerato un classico, dal potere evocativo immenso: venne composto immortalando momenti semplici che sprigionano un senso di libertà, con l’idea di rappresentare il fare disinvolto dello stile di vita della West Coast americana. L’introduzione di modelle di colore e il layout con i fotogrammi multipli hanno reso il fotografo inglese Harry Peccinotti una delle figure più influenti nella fotografia artistica e della moda. Questa edizione passa alla storia soprattutto come il primo calendario Pirelli contente un nudo, c’è infatti l’immagine velata di un capezzolo. Gli obiettivi lunghi sono stati utilizzati perché sebbene si volesse portare l’atmosfera delle spiagge californiane, la squadra della Pirelli arrivò nel periodo delle vacanze di metà quadrimestre e trovarono “quasi nessun surf e pochissimi surfisti”, allora utilizzarono gli obiettivi lunghi per far sì che le persone non si rendessero conto di essere fotografate.

Anno 1971

Tema: Pirelli goes Jamaican

Rappresenta un intrigante distacco da tutto ciò che era successo prima, sia per Pirelli che per il fotografo Francis Giacobetti, che aveva scattato le fotografie del Calendario anche l’anno precedente. Questo calendario, sosteneva Forsyth, fu pensato per essere oscuro e romantico, intriso di malinconia e molto rilassante. “Volevo garantire alle persone che ricevevano il Calendario che avrebbero potuto tranquillamente fissarlo al muro, ero ben consapevole del fatto che non si trattasse di scatti pornografici. Sono principalmente un tecnico dell’illuminazione” dichiarò una volta. “L’illuminazione può essere realizzata mediante elementi molto semplici e non necessariamente utilizzando chissà quali attrezzature.” E in effetti Giacobetti utilizzò macchine fotografiche molto semplici, la luce naturale e svariati filtri.

Dal 1975 al 1983 The Cal™ va in pausa per via della crisi economica di portata globale dovuta all’aumento del prezzo del greggio. Non sarà l’unica pausa che avrà perché anche nel 2021 a causa del Covid non verrà pubblicato, la Pirelli ha preferito devolvere 100.000 € a favore di progetti anti-Covid.

Anno 1985

Tema: Moda

Dopo una pausa di nove anni il calendario ritorna e lo fa in grande stile. Viene scelto Norman Parkinson, un fotografo di fama internazionale nel campo della moda: 70 anni di cui 50 passati dietro l’obiettivo. Vengono chiamate modelle e stilisti famosissimi. In un albergo a Edimburgo vennero fatti sfilare vestiti di stilisti britannici a cui venne dato il compito di produrre capi che riprendevano il battistrada dello pneumatico P6 come elemento creativo. Le immagini risultanti sono in pieno stile anni 80, molto luminose e scherzose. Intrise dell’ottimismo e audacia che hanno illuminato quegli anni. Parkinson era un fotografo gentiluomo, un uomo di vecchio stampo, con il suo stile eccentrico ma sempre molto educato riuscì a convincere le modelle a osare. Il risultato di tutti questi elementi fu un evento storico, e il coinvolgimento di modelle e stilisti fece da volano per una pubblicità di livello mondiale. Fatto interessante: tutti i capi di abbigliamento usati per il calendario fanno ora parte della collezione permanente del Victoria and Albert Museum.

Lo stesso anno il fotografo pubblicò il libro “Would You Let Your Daughter?” un libro dove viene mostrata l’arte, la sensualità e il grande rispetto che Parkinson nutriva per le donne. Lui stesso disse “Nutro un enorme rispetto per le donne, ed esiste un margine minimo all’interno del quale è possibile scattare foto di ragazze in abiti succinti in modo che mantengano la loro eleganza, la loro bellezza e il loro stile”

Anno 1994

Tema: La donna negli anni 90

L’uomo del momento era Herb Ritts, personaggio di spicco del mondo della moda, spettacolo e pubblicità, per questo venne scelto per scattare le foto del calendario del 1994. Abbiamo anche una squadra di modelle stellari: Helena Christensen, Cindy Crawford, Karen Alexander e Kate Moss. L’intenzione è quella di raccontare le donne degli anni Novanta e il loro posto nel mondo: donne fiere e seducenti, belle dentro. Il calendario, ambientato alle Bahamas, doveva essere qualcosa di diverso, rivoluzionario. La delicata innocenza della diciannovenne Kate Moss, la sensualità di Cindy Crawford in posa da pin-up, la forza di Helena Christensen e la raffinata eleganza di Karen Alexander sono state immortalate da uno dei più grandi fotografi del secolo scorso. Il titolo dell’opera è “Un omaggio alle donne”, di fatti Ritts porta una sua interpretazione della sensualità, questo portò nuova vita al calendario Pirelli.

Anno 1995

Tema: Le stagioni secondo Pirelli

Il calendario Pirelli non è mai stato rozzo o volgare, ma è una raccolta che esalta la bellezza femminile con eleganza. Questa rappresentazione viene fatta sempre al passo con i tempi, ed è il motivo per cui da più di 60 anni è sempre un oggetto di culto. In questa edizione le top model immortalate sono Naomi Campbell e Christy Turlington. Questo raro calendario Pirelli prodotto da Richard Avedon presenta immagini di donne bellissime fotografate in ambienti suggestivi ed elitari: sfondi di spiagge esotiche e luoghi naturali. Non fu l’unica edizione per Richard Avedon che continua il suo racconto della bellezza femminile anche nel 1997.

Anno 2004

Tema: Sogni e i desideri delle donne

Al direttore artistico Peter Saville e al fotografo Nick Knight venne data carta bianca per creare questo calendario. Il focus viene spostato dai desideri maschili a quelli femminili, venne chiesto alle donne quali immagini volessero nel calendario, il risultato è stato un lavoro onirico frutto della ricerca artistica elaborata con moderne tecniche di fotografia digitale, un risultato molto particolare per casa Pirelli che prima di questa edizione aveva sempre incentrato il focus sull’erotismo artistico di modelle meravigliose.

Anno 2005

Tema: Lo spirito energico e positivo della gente

Venne realizzato da Patrick Demarchelie, ed è ambientato nella vivida ed energica Rio de Janeiro che, secondo Naomi Campbell (protagonista del calendario per la terza volta), “rispecchia lo spirito energico e positivo della gente”. Lo spirito del Brasile viene rappresentato alla perfezione da Demarchelie. Le sue foto in bianco e nero si rifanno alla tecnica classica della fotografia, le tecniche da studio vengono applicate a luoghi spettacolari e luminosi ed il risultato sono immagini completamente immerse nella natura. Rigorosamente in bianco e nero, questi 21 scatti, sono la ricerca della fonte dell’invisibile fascino delle modelle. Tutte le fotografie non sono state ritoccate per preservare la genuinità degli scatti. Viene svelato anche il dietro le quinte in quell’anno. Al festival di Cannes, per la prima volta dopo 40 anni viene mostrato il libro del backstage del calendario Pirelli, vengono mostrate le magiche atmosfere di un mito.

Anno 2009

Tema: Only beauty can save the world

Sulla traccia delle opere di Fëdor Dostoevskij, il tema è Only beauty can save the world. Il 36simo calendario ha come cornice i paesaggi del Botswana, luogo dove il fotografo Peter Beard ha prodotto quello che chiama “una scultura vivente”. Per 10 giorni modelle di fama mondiale hanno posato per fare le 56 tavole. Peter Beard ha vissuto per 30 anni in Kenya ed è quindi considerato uno dei maggiori espositori del fascino dell’Africa. L’occhio del fotografo ha immortalato una terra selvaggia e ancestrale, le protagoniste sono cariche di forza ed appaiono quasi come delle figure quasi divine. Il punto di vista di Beard è ambientalista, ha voluto mostrare territori che vengono distrutti, spinto dalla paura che in un luogo dove viene meno la biodiversità sia impossibile sopravvivere. Durante tutte le fasi di produzione sono stati adottati metodi per contenere l’impatto ambientale.

Anno 2013

Tema: Sulle strade di Rio

Questa volta la scelta del fotografo è particolare. Diversamente dalle edizioni precedenti, non è stato scelto un fotografo che orbitasse intorno al mondo della moda, ma è stato scelto un fotoreporter di guerra. Secondo Steve McCurry “Il modo più interessante di lavorare è quello di camminare per strada e catturare la vita così come si presenta, per puro caso.” Tutte le modelle che hanno posato erano vestite e ognuna di esse è attiva in organizzazioni per il sociale. Isabeli Fontana, ad esempio, si occupa di bambini svantaggiati nell’associazione 1love. Petra Nemcova ha fondato Happy Hearts e le altre comunque impegnate in progetti di beneficenza. La vera protagonista di questa edizione 2013 è ancora una volta la città di Rio de Janeiro, le strade, le skyline, i graffiti e i bar sono più che la cornice, sono l’oggetto di questa opera.

Anno 2016

Tema: La donna nelle sue diverse espressioni

Le foto devono andare oltre la fisicità in questa edizione, per questo sono state scelte 13 donne con percorsi, provenienza ed età completamente diverse. La ritrattista Annie Leibovitz racconta le motivazioni di questa scelta alla presentazione del calendario tenutasi all’interno della Roadhouse di Londra, storico tempio del rock. In questa edizione la bellezza delle donne viene ricercata e catturata nel loro spirito piuttosto che nel loro corpo. Hanno partecipato attrici come Yao Chen prima ambasciatrice cinese dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), la produttrice Kathleen Kennedy, presidente di Lucasfilm, la collezionista d’arte e mecenate Agnes Gund, la tennista Serena Williams, Patti Smith e Yoko Ono. Tutte queste donne hanno raggiunto traguardi nel mondo dell’arte, della moda, del cinema, dello spettacolo, dell’industria, della musica, dello sport e rappresentano un ritratto della contemporaneità. Le foto vengono incentrate non tanto sull’aspetto esteriore, quanto sull’orgoglio di essere donne e di avercela fatta. Anche se con semplicità, si tratta di foto in bianco e nero fatte in studio, il lavoro svolto veicola un messaggio fortissimo.

Anno 2018

Tema: Alice nel paese delle meraviglie

Come nel 1987 abbiamo un cast all black. Musicisti, attori, modelle e attivisti politici. In questa rivisitazione potente di Alice nel paese delle meraviglie, possiamo vedere Whoopi Goldberg nei panni dello stregatto, Djimon Hounsou e RuPaul nei panni del Re e della Regina di Cuori, Diddy Combs e Naomi Campbell interpretano dei tagliatori di teste. Tim Walker porta un messaggio di diversità con atmosfere oniriche e fantasiose.

Anno 2024

Tema: Non siamo nati senza tempo, ma lo diventiamo

Il giovane visual artist Ghanese Prince Gyasi ha avuto un approccio unico nel suo genere per il progetto del Calendario Pirelli 2024. La proposta è esplorare la legacy (letteralmente eredità, in senso più ampio intesa anche come retaggio), la memoria collettiva e l’impatto della celebrità. Il racconto di Gyasi è intitolato “Timeless”: i personaggi di questa edizione, secondo il fotografo, sono stati capaci di individuare, coltivare e realizzare i propri talenti. Hanno sfidato l’idea del tempo, di età e di fama e hanno iniziato a percorrere la propria strada unica e originale. L’idea è stata quella di cercare l’autenticità, mostrando questi personaggi come dei moderni supereroi, che hanno fermato il tempo rappresentando trasversalmente diverse generazioni. Il manifesto dice “Non cerchiamo la fama. Non cerchiamo il successo. Non cerchiamo conferme. Discepoli delle nostre stesse capacità. Sfidiamo coloro che dicono che non possiamo, che siamo troppo vecchi, troppo giovani, troppo diversi, troppo, troppo poco. Cerchiamo la scelta di scegliere il viaggio e vivere sotto un firmamento di possibilità di nostra creazione”. Quello che si è creato è una passerella sospesa tra fotografia e pittura: lo studio delle immagini viene fatto al millimetro, la scenografia è curatissima e nulla è lasciato al caso, come la posizione dei personaggi che appaiono ligi alle più ferree regole di prospettiva, come quadri sognanti. “Voglio raccontare una storia che metta in luce la forza di come i nostri successi possono essere vissuti agli occhi delle persone che ispiriamo. Alla fine, questo progetto non parla del mio o del tuo percorso; è del loro che parlo, della mia comunità, dei giovani. Questo progetto rappresenta un’opportunità per altri ragazzi come me di vedere queste immagini ed esserne ispirati per diventare la migliore versione di sé stessi.”

Piccolo spoiler sul 2025: Si torna al concetto di nudità, inteso come un modo per cogliere la reale essenza di qualcuno. Green è divenuto noto per un insieme di opere straordinariamente intime, capaci di cogliere e dare risalto alla bellezza autentica dei suoi soggetti.

Tutte le foto sono di proprietà di Pirelli.

Reference:

  • www.pirelli.com
  • it.wikipedia.org
  • press.pirelli.com/it
  • https://pirellicalendar.pirelli.com/it/il-progetto