La ricostruzione degli pneumatici pesanti è un processo fondamentale nell’industria dei trasporti, che permette di ridurre i costi operativi e l’impatto ambientale. Ma come funziona esattamente questo processo a livello industriale? In questo articolo esploreremo le fasi principali della ricostruzione degli pneumatici pesanti, le attrezzature utilizzate e analizzeremo l’efficienza energetica di questa pratica che salva il 70% dei materiali originali.
LA RICOSTRUZIONE INDUSTRIALE DEGLI PNEUMATICI PESANTI
FASE A: ISPEZIONE E SELEZIONE
Il primo passo nella ricostruzione degli pneumatici è un’ispezione accurata della carcassa. Durante questa fase, gli usati vengono selezionati per verificare se sono idonei alla ricostruzione. Il primo controllo è tattile/visivo, un operatore esperto sceglie se la carcassa è idonea per la ricostruzione, poi si passa ad una fase strumentale, come la shearografia, un test non distruttivo che permette di misurare deformazioni a partire da una sollecitazione termica.
FASE B: RIMOZIONE DEL BATTISTRADA USURATO
Una volta selezionati, gli pneumatici idonei passano attraverso la fase di rimozione del battistrada. Questo processo viene eseguito con macchine raspatrici, queste eliminano il battistrada usurato e lasciano intatta la carcassa sottostante. La raspatura avviene con lame rotanti, permette di correggere eventuali differenze nella circonferenza dello pneumatico. È essenziale che la superficie della carcassa sia pulita, in quanto darà un’adesione ottimale.
FASE C: PREPARAZIONE E APPLICAZIONE DEL BATTISTRADA
Dopo la rimozione del battistrada vecchio, la carcassa viene preparata per l’applicazione del nuovo battistrada. Viene severamente ispezionata di nuovo, bisogna individuare fori, tagli e distaccamenti ed eventualmente scartare la carcassa. Si passa poi alla soluzionatura, si applica quindi uno strato di gomma liquida alla superficie della carcassa per predisporla all’applicazione del nuovo battistrada. Da questo momento abbiamo una scelta:
La tecnica a caldo: Si applica una fascia di gomma cruda senza il disegno del battistrada, questo permetterà lo sfruttamento totale della carcassa d’origine, un’usura uniforme e un aspetto come nuovo.
La tecnica a freddo: Quello che viene applicato è un battistrada prestampato già vulcanizzato, questo può essere piano o con fasce laterali che permettono il raccordo con il profilo della carcassa. È un modo veloce e dà possibilità di cambiare il battistrada in modo più efficiente. Il ricostruito a caldo verrà poi vulcanizzato e verrà impresso il battistrada con uno stampo.
FASE D: ISPEZIONE FINALE, COLLAUDO E ANALISI ENERGETICA
I test finali sono svolti sia visivamente da un operatore che sotto pressione all’interno di macchinari. Una volta pronto il pneumatico ricostruito ha salvato il 70% del materiale originario, vengono risparmiati ogni anno in Italia 22,6 milioni di tonnellate di materie prime strategiche. Ogni anno grazie alla ricostruzione vengono evitate 19.920 tonn di pneumatici da smaltire e 8798 tonn di CO2.