Questa volta arriviamo fino a Milano, zona Buenos Aires, per rivolgere qualche domanda sul suo lavoro a Fabio, che a dispetto della sua età lavora nel mondo del trasporto pesante da quasi 26 anni. Lui le gomme le smonta e le monta a mano, anche quelle dei mezzi pesanti, che non
sono notoriamente piccole. Pensate che uno pneumatico di misura 445/45R19,5 ha dimensioni notevoli e pesa all’incirca 65 kg. Iniziando a lavorare a 13 anni ha acquisito dimestichezza sia negli interventi che coinvolgono i mezzi leggeri che quelli sui mezzi pesanti. Fabio ama il suo lavoro, anche se ne riconosce la pericolosità: si tratta di veicoli di dimensioni ragguardevoli che si fermano in strada, a volte in mezzo alla corsia o dentro una galleria, oppure in piazzole di sosta così strette da rendere difficile operare. Quando si tratta poi di mezzi che si fermano in autostrada la probabilità di incidenti è molto più alta, almeno finché la polizia non gestisce il traffico e chiude la carreggiata per facilitare gli operatori. Inoltre, lo spingono a fare bene questo lavoro la voglia di sporcarsi le mani e lo spirito di adattamento, necessario per risolvere problemi diversi con la stessa efficienza. La parola che, secondo lui, descrive al meglio il suo lavoro è “rapidità”. Dopo aver rivolto a Fabio qualche domanda sulla sua esperienza lavorativa, gli abbiamo chiesto se pensa che gli pneumatici ricostruiti, prodotto molto discusso ultimamente, siano affidabili e sicuri.
L’intervistato ha riconosciuto che seppur il ricostruito non sia uno pneumatico nuovo, quando si ha l’accortezza di scegliere le carcasse migliori il lavoro da risultati più che soddisfacenti. Lavorando in un centro Euromaster ha potuto seguire da vicino la ricostruzione a caldo della Michelin e la nascita degli pneumatici Remix, che valuta un ottimo prodotto. Per quanto riguarda invece la tipologia di ricostruzione, Fabio preferisce di sicuro quella a caldo perché è statisticamente lo pneumatico ricostruito che esplode meno.
